domenica 11 settembre 2016

Fa dell'Impossibile la tua Guida e circondati di visionari!

Non possiamo partire da ciò che esite, dobbiamo immaginare l'impossibile
Troppo facile partire da ciò che esiste, misurarne i risultati, verificarne l'efficacia prima di adottarlo. Soprattutto nel momento in cui si sta vivendo in una rivoluzione sulla comunicazione, dove il cambiamento viaggia veloccisimo e dove ciascuno di noi è chiamato a condividere il proprio pensiero.

 Non possiamo partire da ciò che esite, dobbiamo immaginare l'impossibile, la mia filosofia di vita, dove l'impossibile non è ciò che nessun altro sarebbe in grado di fare, perché ci sentiamo supereroi ma dove chi si mette in gioco è in grado di accettare la sconfitta, il fallimento, la delusione ...
"E' impossibile! Non si può fare! Non ci riuscirai mai! Non esiste! ...", quante volte queste parole risuonavano nelle orecchie di chi voleva cambiare ... di chi, convinto della propria idea andava avanti con pochi strumenti, con enormi sforzi ma sempre con grande determinazione.

Oggi noi abbiamo una grande opportunità, siamo fortunati, perché viviamo nell'era della trasformazione della comunicazione. Siamo in una vera e propria rivoluzione in grado di essere ovunque, raggiungere milioni di persone, in qualsiasi momento e con gli strumenti più diversi. E quell'opportunità si chiama poter imparare, aggiornarci, cambiare e scoprire ogni giorno un "di più". Quell'opportunità si chiama possibilità di conoscere e di farci sentire ogni giorno curiosi di scoprire dove potremo arrivare.

In questa filosofia nessuna presunzione, solo la voglia di fare e di poter uscire dal coro per  poter distinguere le mie competenze da quelle di molti altri.

A differenza del passato, oggi abbiamo l'opportunità di ragionare con il concetto di formazione permanente, aggiornamento costante, rinnovamento di competenze. E dal 1995 (anno del mio ventesimo compleanno!) abbiamo avuto l'opportunità di entrare in comunicazione diretta con il mondo, con le competenze, con un nuovo strumento e poi un nuovo modello, linguaggio e una visione del mondo reticolare: il web!
Con il web compresi di avere trovato la mia dimensione, un tutto tondo nel quale coniugare passioni, competenze, sogni e ambizioni. Capii di poter collaborare con migliaia di persone da cui avrei potuto imparare molto e con le quali avrei potuto costruire cose nuove, avrei potuto accorciare le distanze, avrei potuto conoscere e dialogare, avrei potuto creare qualcosa di nuovo.
Fu così che inizio questo straordinario viaggio fisico e virtuale alla scoperta di persone, competenze, opportuinià, nuovi linguaggi, contaminazioni tra reale e virtuale tra possibilità e desiderata.
Collaboravo con una casa editrice e scrivevo per una rivista cartacea di letteratura, cinema, teatro, arte, mi occupavo di intervistare i personaggi a Venezia, di recensire libri e film, di visitare mostre e di fare approfondimenti. Il lavoro dei sogni se avessi potuto realizzarlo a livello nazionale ed internazionale, se avessi potuto coordinare collaboratori competenti e forti nelle varie aree geografiche (oggi diciamo geolocalizzati!) ... e quindi? Sognare o Volare? Volare alto con la fantasia immaginando quello che avrebbe potuto essere!
"Solo chi sogna può volare" insegna Peter Pan e così il sogno del singolo, quando si unisce al sogno di altri singoli, diventa un sogno corale in cui le energie, la determinazione, il coraggio e la voglia di fare creano una potente energia, talmente forte da diventare realtà.
Convicemmo quindi un piccolo editore a realizzare la prima webzine del nostro territorio e iniziammo a creare una redazione virtuale fatta di tanti collaboratori (volontari digitali con competenze verticali) in grado di presidiare le varie aree. Seguimmo liste di discussione, forum e qui trovammo la rete ideale con la quale costruire il primo progetto editoriale. Era il 1997 quando le riunioni si facevano attraverso le mailing list e si doveva aspettare tutte le risposte, scollegando in continuazione per i costi troppo alti di connessione.

Era un sogno che parola dopo parola, immagine (solo le più importanti e significative!) prima ferma e poi in movimento, prendeva vita!

Capii immediatamente l'importanza del network in cui ciascuno poteva contribuire, serviva un coordinamento ma non una prevaricazione, serviva la connessione per il confronto e la condivisione, ma l'autonomia, serviva essere ovunque ma ciascuno dal proprio luogo.

La più grande palestra di esperienza fu proprio il vivere la rete e scoprire le esigenze dei singoli per essere il più efficace possibile.
La rete mi permise di scoprire le esigenze delle persone e contemporaneamente il fascino di questo mezzo di comunicazione e dei piccoli segreti che può regalare. Dopo mesi di collaborazione sull'ambito letterario scoprii che il nostro collaboratore viveva a Venezia, come noi era iscritto all'Università, ma di origine eigiziana per mantenersi in Italia faceva il cameriere. Tutto questo mi affascinò e mi fece desiderare di scoprire ancora di più le possibilità che la rete offriva.

Ore e ore di connessione telefonica ci permisero di studiare e di leggere quello che veniva realizzato in Italia e all'estero. Paper, apprfondimenti, relazioni, studi di caso offrivano il miglior campo di studio, suggestioni di sperimentazioni e opportunità.
Fu nel 1998 che ebbi la grande fortuna di entrare in un Team dell'Università dove si faceva didattica, si sperimentava  e si immaginava il futuro, ma un futuro concreto che risolvesse problemi reali.
Il team era coordinato dal Prof. Paolo Balboni dell'Università Ca' Foscari di Venezia.
La vera capacità, la vera forza sta nello staff, nelle competenze dei songoli che contribuiscono ad un progetto allargato. Vi sono obiettivi comuni che qualcuno deve ricordare ma non prevaricazioni.
Imparai che poteva esistere una nuova cultura, che la mia tesi di laurea avrebbe potuto essere un'esperienza, che saggi e articoli avrebbero potuto diventare materiali didattici e che nel 1999 avrei potuto diventare un Mediatore Informatico in un progetto di formazione nazionale per supportare persone senza esperienza in didattica attraverso il web.
Analisi delle conversazioni online, presidio del Forum, supporto online costante, mi avrebbero insegnato a comprendere meglio la psicologia del web, avrei potuto scrivere delle risposte già preconfezionate a chi iniziava dopo, avrei potuto ricercare, approfondire e poi sviluppare nuovi strumenti per le loro esisgenze e rendere l'ambiente di formazione sempre più "adatto" alle loro richieste.
Imparai che ciò che conta è l'utente e nessun altro aspetto: lui e le sue esigenze informative e di strumentazione. L'obiettivo da raggiungere detta tutta la costruzione, dall'infrastruttura alle schede didattiche, dal colore alle forme, dagli strumenti all'importanza di sentirsi parte attiva di una realtà.
Non avere paura del cambiamento, poter sperimentare, cambiare, approfondire e sviluppare fu la più grande possibilità. L'importanza della sperimentazione come tenativo fu la più grande opportunità.

"Sii pronta al fallimento! Potrai cercare per anni, potrai immaginare la cosa più bella, ma se questa non funzionerà sii pronta ad accettarlo! Come dovrai essere pronta a fare la cosa più forte e innovativa e questa poi potrà essere migliorata da altri".
E' la storia di ciascuno di noi, l'esperienza diretta sul campo, i successi e i fallimenti che ci possono fare comprendere al meglio ciò che la teoria tradurrebbe con una serie di postulati e che forse non ci farebbero comprendere appieno il coinvolgimento e lo sforzo che ciascuno di noi fa per un progetto in cui crede!

Da qui cominciai la mia esperienza in ambito accademico e professionale
https://www.linkedin.com/francescaanzalone





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Francesca